Uva e cani: la tossicità nascosta

Il legame tra alimentazione e salute del cane è un tema che spesso suscita interesse e preoccupazione tra i proprietari di animali domestici. Sebbene molti alimenti destinati all’uso umano siano sicuri per il cane, ne esistono molti altri che possono comportare rischi significativi per la sua salute. Uno di questi è l’uva. Pur trattandosi di un frutto comune molto apprezzato dagli esseri umani, l’uva può rivelarsi altamente tossica per i cani.

Nel presente articolo, spiegheremo in modo dettagliato i motivi per cui è essenziale proibire al cane di consumare uva. Approfondiremo le sostanze tossiche coinvolte, discuteremo dei potenziali sintomi di intossicazione da uva e forniremo una panoramica delle misure da intraprendere nel caso in cui il cane ingerisca questo alimento.

Intossicazione da uva nel cane

Nonostante l’esatto composto responsabile dell’intossicazione da uva nel cane rimanga attualmente sconosciuto, gli effetti nocivi sono invece ampiamente documentati. Sia l’uva che l’uva passa (chiamata anche uvetta) sono state associate a gravi complicanze di salute e persino a esiti fatali nel cane. Poiché non esiste un metodo per predire con certezza quali cani possano essere più sensibili a questo alimento, diventa imperativo evitare di somministrare uva a questi animali.

Nel corso degli anni, sono state avanzate diverse teorie sulla possibile origine di questa tossicità, tra cui l’ipotesi di una micotossina (una sostanza tossica prodotta da funghi o muffe) o la presenza di un composto simile all’aspirina noto come farmaco salicilato, che potrebbe essere naturalmente presente nell’uva e che potrebbe influire sul flusso sanguigno ai reni. Recentemente, è stata considerata la possibilità che l’acido tartarico possa essere coinvolto. Tuttavia, ad oggi non è stato identificato in modo chiaro alcun agente tossico specifico come causa della tossicità dell’uva nel cane. Di conseguenza, qualsiasi esposizione a questo frutto dovrebbe essere evitata, dato che la causa precisa della tossicità rimane ancora da determinare.

Qual è la dose tossica?

Purtroppo, non esiste una dose tossica definita con precisione. Tuttavia, due principi chiave devono essere tenuti in considerazione:

  • I cani sono più a rischio di intossicazione quando ingeriscono quantità elevate di questo frutto.
  • Sembra esserci una variabilità individuale in termini di sensibilità. Alcuni cani possono tollerare piccole quantità di questo frutto senza mostrare alcun sintomo, mentre altri possono sviluppare un’intossicazione anche dopo aver consumato solo pochi chicchi d’uva o uvetta. Al momento, non esiste un metodo affidabile per predire quali cani possano essere più suscettibili alla tossicità.

Potenziali sintomi di intossicazione da uva nel cane

Nel caso in cui il cane ingerisca uva o uvetta, i sintomi possono variare in termini di gravità e insorgenza. Alcuni cani potrebbero non mostrare segni immediati di disagio, mentre altri potrebbero sviluppare gravi sintomi entro poche ore dal consumo. I sintomi comuni associati all’intossicazione da uva nel cane includono:

  • Vomito: l’animale può manifestare episodi ripetuti di vomito dopo aver ingerito uva o uvetta.
  • Diarrea: la diarrea è un sintomo gastrointestinale frequente nei cani esposti all’intossicazione da uva.
  • Letargia: il cane può diventare insolitamente stanco e debole, spesso rifiutandosi di muoversi e preferendo riposare.
  • Dolore addominale: l’animale può mostrare segni di disagio o dolore nella regione addominale.
  • Perdita di appetito: nei cani affetti da intossicazione da uva spesso si osserva un improvviso calo dell’appetito.
  • Polidipsia e poliuria: è possibile osservare un aumento della sete e della frequenza minzionale, poiché l’organismo del cane cerca di espellere le sostanze tossiche.
  • Danni renali: nei casi più gravi, è possibile l’insorgenza di danni renali acuti che causano la comparsa di sintomi quali un aumento della sete, una minore produzione di urina e l’accumulo di prodotti di scarto nel sangue.
  • Tremori muscolari: il cane potrebbe manifestare tremori muscolari o spasmi involontari.
  • Ipertensione: l’ipertensione (pressione sanguigna elevata) è un possibile effetto collaterale della tossicità da uva.
  • Disorientamento: alcuni cani possono diventare confusi o disorientati.
  • Convulsioni: nei casi gravi, possono verificarsi convulsioni o crisi epilettiche.
  • Aumento della frequenza cardiaca: la frequenza cardiaca può accelerare in risposta all’ingestione di uva.
  • Dispnea: la respirazione del cane può diventare affannosa o difficile.

Tuttavia, i sintomi possono variare da cane a cane, e non tutti i cani mostreranno necessariamente tutti questi segni. In caso di sospetta ingestione di uva o uvetta, è fondamentale consultare prontamente il veterinario.

uva e cani

Cosa fare in caso di sospetta ingestione di uva

Nel caso in cui si sospetti che il cane abbia ingerito uva o uvetta, è fondamentale agire in modo tempestivo adottando le seguenti misure per preservare la salute dell’animale:

  • Contattare il veterinario: è essenziale chiamare immediatamente il veterinario o una struttura veterinaria d’emergenza per ottenere consulenza specializzata.
  • Indurre il vomito (sotto supervisione veterinaria): qualora il veterinario lo ritenga necessario, potrebbe raccomandare di indurre il vomito utilizzando perossido di idrogeno. Tuttavia, questa procedura dovrebbe essere effettuata esclusivamente sotto la supervisione diretta del veterinario.
  • Cercare assistenza veterinaria: indipendentemente dalla gravità dei sintomi manifestati dal cane, è fondamentale consultare il veterinario il prima possibile. Sarà in grado di valutare lo stato di salute dell’animale, somministrare trattamenti appropriati e fornire le cure di supporto necessarie.

Come viene trattata l’intossicazione da uva?

L’obiettivo del trattamento è bloccare l’assorbimento delle tossine per prevenire o ridurre al minimo i danni renali. La procedura ottimale comporta l’immediata decontaminazione del cane attraverso l’induzione del vomito e l’uso di carbone attivo. Questi metodi mirano a prevenire l’assorbimento delle sostanze tossiche da parte di stomaco o intestino. Poiché uva e uvetta possono permanere nello stomaco per un periodo prolungato, è importante indurre il vomito anche molte ore (fino a 4-6 ore) dopo l’ingestione.

Dopo la fase di decontaminazione, potrebbero essere necessari ulteriori trattamenti, tra cui una fluidoterapia aggressiva per via endovenosa per supportare e proteggere la funzionalità renale con l’obiettivo di minimizzare i danni. Inoltre, possono essere somministrati anche farmaci per gestire la nausea o il vomito, garantire un adeguato flusso sanguigno ai reni e controllare la pressione sanguigna.

Idealmente, il cane dovrebbe essere sottoposto a ricovero ospedaliero con somministrazione di fluidi per via endovenosa per un periodo di almeno 48 ore dopo l’ingestione. In alcuni casi, potrebbe essere necessario prolungare il periodo di ricovero per diversi giorni.

Durante il trattamento, il veterinario effettuerà monitoraggi giornalieri per valutare la funzionalità renale del cane, al fine di verificare la risposta alle terapie adottate e determinare l’eventuale necessità di adottare approcci terapeutici più aggressivi. Inoltre, potrebbero essere programmati ulteriori esami del sangue 1-2 giorni dopo le dimissioni del cane per garantire la stabilità della funzionalità renale e prevenire eventuali complicanze.

Prognosi

La prognosi dipende da numerosi fattori, tra cui la quantità di uva ingerita, la tempestività della decontaminazione, la presenza di insufficienza renale, l’inizio precoce del trattamento e il miglioramento dei segni clinici e della funzionalità renale in seguito alle cure.

Se il cane ha ingerito solo una quantità limitata di uva o uvetta (tenendo conto delle dimensioni del cane) e riceve un trattamento immediato, la prognosi è generalmente favorevole.

Tuttavia, se i reni risultano gravemente compromessi e si verifica l’assenza di produzione di urina, la prognosi diventa sfavorevole e il rischio di decesso è significativo. I reni hanno una capacità limitata di rigenerazione e riparazione; una volta danneggiati, la loro funzionalità non potrà essere ripristinata completamente.

Come prevenire l’intossicazione da uva nel cane

La prevenzione rappresenta sempre l’approccio migliore quando si parla di intossicazione da uva. Per garantire la sicurezza del cane, è fondamentale seguire attentamente le seguenti linee guida:

  • Non somministrare mai volontariamente uva o uvetta al cane.
  • Informare i membri della famiglia, soprattutto i bambini, sui potenziali rischi per la salute del cane legati all’ingestione di uva e uvetta.
  • Conservare uva e uvetta lontano dalla portata del cane, sia in cucina che sulla tavola da pranzo, per prevenire un’eventuale ingestione accidentale.
  • Prestare particolare attenzione agli alimenti che potrebbero contenere uva o uvetta, come alcuni cereali, mix di frutta secca e prodotti da forno.

Conclusione

  • I cani non dovrebbero mai consumare uva o uvetta a causa del rischio di tossicità associato.
  • L’esatto composto responsabile di questa tossicità rimane tuttora sconosciuto, rendendo impossibile prevedere quali cani possono essere suscettibili agli effetti nocivi.
  • Nel caso in cui il cane ingerisca uva o uvetta, è fondamentale intervenire prontamente per evitare gravi complicanze o persino un esito fatale.
  • L’approccio migliore per garantire il benessere dell’animale è prestare attenzione a ciò che ingerisce e adottare le misure necessarie per evitare che abbia accesso a questi alimenti potenzialmente dannosi.
  • Qualora vi sia il sospetto che il cane abbia ingerito uva, si raccomanda di consultare il veterinario affinché vengano adottate le misure necessarie per tutelare la sua salute.

Fonti

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