L’atopia, nota anche come allergia da inalanti e dermatite atopica, è una condizione in cui il gatto sviluppa allergie cutanee immunomediate, denominate ipersensibilità o reazioni di ipersensibilità, a una o più sostanze normalmente presenti nell’ambiente che di solito non causano alcun problema al gatto.
Queste sostanze sono dette “allergeni”. In genere, gli allergeni che causano atopia vengono inalati o assorbiti per via cutanea. Alcuni degli allergeni più comuni che contribuiscono all’insorgere di atopia sono pollini, polvere, muffe, fertilizzanti e prodotti chimici per la casa.
Purtroppo, può essere difficile differenziare la dermatite atopica da altri disturbi che causano problemi cutanei felini, come ad esempio le allergie alimentari e la saliva da morsi di pulci o di altri insetti. I gatti affetti da atopia possono presentare sintomi stagionali, che includono quasi sempre prurito intermittente durante il decorso della malattia, che in seguito tende a divenire più cronico.
Cause
L’atopia felina è una reazione eccessiva infiammatoria, pruriginosa e abnorme del sistema immunitario che porta il gatto a divenire ipersensibile a sostanze normali presenti nell’ambiente (allergeni) che normalmente non causano l’insorgere di reazioni allergiche.
Si ritiene che l’atopia possa essere influenzata dalla genetica. Tuttavia, la modalità di trasmissione ereditaria non è ben chiara. Indubbiamente, lo sviluppo del disturbo è influenzato anche da altri fattori.
Le sostanze comunemente associate all’insorgere di atopia felina includono pollini, erbe, alberi e altre piante, muffe, funghi, detergenti per la casa, polvere, acari della polvere, pulci, zucche, pidocchi, forfora animale, fertilizzanti, prodotti chimici, lettiere e innumerevoli altri allergeni ambientali.
Non vi è alcuna predisposizione definita di genere o razza per l’atopia felina, sebbene la maggior parte dei gatti affetti sviluppi i sintomi tra i 3 mesi e i 3 anni di età. La condizione può essere stagionale o non-stagionale, a seconda della prevalenza e della presenza di ciò che causa le allergie cutanee del gatto. Molti gatti, si stima sino al 20%-30% di quelli affetti da atopia, soffrono di allergie alimentari e/o di dermatite da morso di pulce concomitanti che contribuiscono ai problemi cutanei, tra cui prurito, infiammazione, irritazione, arrossamento e perdita del pelo.
Sintomi
Il proprietario di un gatto affetto da dermatite atopica può notare uno o più dei segni che andremo ad elencare qui di seguito. Purtroppo, questi sintomi possono mimare quelli di molti altri disturbi che causano nell’animale l’insorgere di prurito e infiammazione cutanea:
- Il segno caratteristico dell’atopia felina è la presenza di prurito cutaneo intenso e cronico. Il gatto tenderà a grattarsi, leccarsi e mordicchiarsi la cute. Queste azioni, tuttavia, non arrecheranno alcun sollievo apparente.
- Perdita del pelo (alopecia), spesso simmetrica. Può essere intermittente e stagionale o non stagionale. Tende a interessare più comunemente zampe, muso, orecchie, base della coda e la parte soffice del ventre.
- Arrossamento, infiammazione e irritazione della pelle.
- Abrasioni cutanee, piaghe in essudazione, lesioni e croste da autotraumatismo, che possono portare all’insorgenza di infezioni cutanee batteriche o da lieviti secondarie (sebbene questo sia meno comune nel gatto rispetto al cane).
- Difficoltà di respirazione e altri problemi respiratori (dispnea). Possono mimare i sintomi dell’asma felina.
- Infezioni dell’orecchio (otiti) maleodoranti, orecchie infiammate con quantità profusa di cerume. Possono essere ricorrenti o croniche.
- Dermatite miliare o una delle diverse lesioni del complesso del granuloma eosinofilico (placche eosinofiliche, granulomi eosinofilici e ulcere indolenti, la cui descrizione va oltre lo scopo di questo articolo)
Non è stata riportata alcuna predisposizione correlata a genere o razza per ciò che concerne lo sviluppo dell’atopia felina. La maggior parte dei sintomi si aggrava nel corso del tempo. La vera atopia immunomediata felina non può essere curata, ma di solito può essere controllata con un appropriato trattamento medico e mediante l’identificazione e l’eliminazione degli allergeni causa del problema.
Diagnosi
Come menzionato in precedenza, l’atopia felina insorge a seguito di una eccessiva reazione allergica da parte del sistema immunitario del gatto a una sostanza presente nell’ambiente con la quale ha modo di entrare in contatto (allergene). Di solito, il gatto interagisce con l’allergene mediante contatto fisico o inalazione. I segni più comuni di atopia felina sono infiammazione cutanea e prurito intenso, che possono causare la comparsa di piaghe in essudazione, croste, altri autotraumatismi e alcuni cambiamenti comportamentali drammatici. A differenza dei cani, i gatti affetti da atopia spesso sviluppano difficoltà respiratorie, alopecia simmetrica e altre lesioni cutanee, oltre al prurito.
In presenza di un gatto che manifesta il suddetto insieme di sintomi, il veterinario inizierà col raccogliere l’anamnesi e condurre un esame fisico approfondito. Ciò includerà una visita dermatologica dettagliata per la ricerca di eventuali parassiti esterni evidenti, come pulci, pidocchi, acari o zecche. Il veterinario può anche effettuare raschiati cutanei profondi e/o procedere al prelievo di campioni per strappamento del pelo per la ricerca di ulteriori evidenze di parassiti. I campioni prelevati dalle orecchie del gatto e da eventuali piaghe cutanee in essudazione possono essere inviati ad un laboratorio per l’esame microscopico, molto utile per determinare la causa del disagio sperimentato dal gatto. In parole povere, per diagnosticare l’atopia, il veterinario necessita di escludere sistematicamente tutte le altre possibili cause della condizione del gatto.
Sulla base dei risultati della valutazione iniziale, il veterinario probabilmente raccomanderà il prelievo di campioni di sangue e di urine per valutazioni di routine. Gli esiti di questi esami in genere saranno piuttosto normali nei gatti i cui sintomi sono causati da atopia immunomediata piuttosto che da altro. Sono disponibili anche test cutanei allergologici avanzati per l’esecuzione dei quali è necessario l’intervento di uno specialista in dermatologia veterinaria.
Prima dell’esecuzione dei test cutanei allergologici, è necessario, qualora il gatto li stia assumendo, interrompere la somministrazione di eventuali farmaci steroidei per via orale, iniettabile o topica almeno per 1-3 mesi. Questo perché tali farmaci possono alterare gli esiti dei test e influenzarne l’affidabilità. Anche altri farmaci e integratori possono interferire con i risultati dei test cutanei.
Il test cutaneo intradermico è il test di elezione per la diagnosi dell’atopia felina. Questo test prevede l’inoculazione delle sospette sostanze offendenti nello strato più superficiale della pelle. Qualora nel punto di inoculo si sviluppi un rigonfiamento circoscritto della pelle, arrossato e pruriginoso (detto pomfo), significa che l’animale è allergico a quella sostanza. È possibile eseguire anche un test sierologico. Tuttavia, quest’ultimo è meno preciso rispetto al test cutaneo intradermico.
Trattamento
Gli obiettivi terapeutici in caso di atopia felina sono eliminare o almeno ridurre al minimo l’esposizione del gatto agli allergeni ambientali causali e migliorare di conseguenza il benessere e la qualità di vita generale dell’animale.
Il protocollo di trattamento appropriato dipenderà dalla causa sottostante della specifica condizione del gatto. I fattori chiave includono la natura e l’intensità dei segni clinici, la stagionalità di tali segni, la distribuzione e la gravità delle lesioni cutanee associate, l’accettazione dei trattamenti da parte del paziente, la motivazione del proprietario. La maggior parte dei gatti atopici può essere trattata a casa. Il proprietario deve tenere presente che questo è un disturbo progressivo che raramente presenta probabilità di remissione e non può essere curato.
In genere, il prurito associato a casi ad esordio acuto e lievi di atopia può essere trattato con antistaminici orali e integratori di acidi grassi essenziali omega 3 e/o omega 6. Gli antistaminici possono causare sonnolenza, letargia, anoressia, vomito, diarrea e anche nervosismo. Quindi il proprietario dovrebbe prestare attenzione alla possibile insorgenza di questi effetti collaterali nel gatto. In presenza di piaghe o infezioni cutanee batteriche secondarie, possono essere prescritti antibiotici orali. Per contribuire a controllare infezioni cutanee batteriche, fungine e da lieviti sono disponibili anche shampoo e altri trattamenti topici.
Nei casi gravi o cronici di atopia felina, sono disponibili terapie corticosteroidee, in genere piuttosto efficaci nel controllo del prurito associato alle allergie ambientali e nel contrastare il ciclo prurito-grattamento. Tuttavia, l’uso prolungato di steroidi può causare una serie di effetti collaterali e i trattamenti steroidei dovrebbero essere limitati al minimo dosaggio necessario per controllare la condizione. Spesso, gli steroidi vengono prescritti per arrecare un sollievo a breve termine, finché i segni clinici di atopia non sono sotto controllo. È stato dimostrato che una combinazione di corticosteroidi e antistaminici per controllare il prurito è più efficace rispetto agli steroidi o antistaminici assunti singolarmente e a dosaggi molto inferiori.
Per controllare il prurito associato a dermatite atopica grave o cronica è disponibile anche la ciclosporina, un principio attivo con effetto immunosoppressivo. Questo farmaco è costoso e presenta effetti collaterali comuni, tra cui vomito, diarrea, iperplasia gengivale, ipertricosi, acne e altri problemi cutanei .
In alcuni casi, l’immunoterapia allergene-specifica (detta anche iposensibilizzazione) può essere di aiuto ai gatti affetti da atopia. Questa forma di trattamento prevede la somministrazione sottocutanea di una dose gradualmente crescente di allergeni presenti nell’ambiente del gatto che causano reazioni positive nei test cutanei allergologici intradermici. Questa terapia è utile nella maggior parte dei casi canini e sebbene la sua efficacia nei gatti non sia stata stabilita, si ritiene sia similare a quella osservata nei cani. L’iposensibilizzazione in genere viene impiegata quando il gatto presenta un’atopia non stagionale e quando il trattamento antinfiammatorio risulta inefficace, causa effetti collaterali inaccettabili o non arreca sufficiente sollievo.
La contenzione fisica (per esempio, mediante l’utilizzo di collari elisabettiani) può essere utile nel ridurre eventuali autotraumatismi, sebbene non riduca il prurito che predispone il gatto atopico all’autotraumatismo. Esistono svariati trattamenti topici che possono ridurre il prurito. Anche un bagno caldo può alleviare il prurito, semplicemente reidratando la pelle dell’animale.
Grazie all’impegno del proprietario e a un trattamento formulato su base individuale, la maggior parte dei casi può essere ben gestita. Le visite veterinarie di routine, almeno due volte all’anno, sono importanti per il controllo a lungo termine di questa condizione, in particolare per i gatti sottoposti a prolungata terapia steroidea.
Prevenzione
Le reazioni allergiche causate dall’ipersensibilità o dalla reazione eccessiva del sistema immunitario a sostanze presenti nell’ambiente che normalmente nel gatto non causano lo sviluppo di problemi cutanei, possono essere prevenute eliminando o almeno riducendo al minimo l’esposizione dell’animale agli allergeni (o all’allergene) offendenti.
Il più delle volte, gli allergeni possono essere identificati dal veterinario per mezzo di test cutanei allergologici (test intradermici) o ematici (test sierologici), se la causa della condizione del gatto non è diversamente evidente. Altre tecniche di prevenzione includono evitare tutto ciò che potrebbe causare l’insorgere di prurito, come pulci, zecche, acari, pidocchi e ingredienti alimentari che possono rendere la cute del gatto pruriginosa, arrossata e infiammata.
La diagnosi di atopia si basa sulla natura dei segni clinici, della storia clinica e della risposta al trattamento del gatto. Esistono diversi trattamenti possibili in caso di atopia, ma il giusto protocollo di trattamento dipende dalla causa della condizione, dalla salute generale del gatto e dalla gravità e durata dei sintomi. L’atopia felina raramente può essere curata. Tuttavia, può essere in genere ben gestita con farmaci, gestione alimentare e cambiamenti dello stile di vita. Fortunatamente, l’atopia non è pericolosa per la vita dell’animale, ma per far sì che il gatto mantenga una buona qualità di vita, il trattamento deve durare per tutta la vita.
- BluePearlVet – Atopic Dermatitis in Pets (https://bluepearlvet.com/medical-articles-for-pet-owners/atopic-dermatitis-in-pets/)
- Bajwa, Jangi. “Atopic dermatitis in cats.” The Canadian veterinary journal = La revue veterinaire canadienne vol. 59,3 (2018): 311-313.
- Sandra Diaz, DVM, MS, DACVD – Feline Atopic Dermatitis – MSD Veterinary Manual (https://www.msdvetmanual.com/integumentary-system/atopic-dermatitis/feline-atopic-dermatitis)
- Liz Waynick – Atopic Dermatitis in Cats – The Spruce Pets (https://www.thesprucepets.com/how-to-treat-atopic-dermatitis-in-cats-5190488)